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Come calcolare i guadagni Forex con un portafoglio di valute diverse

Portafogli in valute estereDiversificare il portafoglio è uno dei modi per aumentare i propri guadagni ma anche per proteggere gli investimenti.

Secondo una legge del mercato, infatti, se da una parte c’è qualcuno che “soffre”, da un’altra parte c’è qualcuno che “gioisce”.

E’ possibile diversificare anche nel forex. Il Foreign Exchange Market è pur sempre un mercato e sottosta alle dinamiche che orientano l’investitore verso questo o quel comportamento.

Cosa implica esattamente diversificare nel forex e quindi creare un portafoglio con valute estere? Come si fanno a calcolare i guadagni? Ecco qualche informazione utile.

Perché diversificare

Un trader forex diversifica il proprio portafoglio per lo stesso motivo che spinge i trader di altri mercato a farlo: proteggersi dalle fluttuazioni del mercato, cercare di compensare le perdite di denaro che – inevitabilmente – prima o poi impattano sul percorso di investimento del trader.

Diversificare nel forex vuol dire aprire conti in valute estere. Perché scegliere una valuta piuttosto che un’altra? Semplicemente perché il mercato può incorrere in periodi in cui una moneta perde molto a scapito di un’altra che vince si rafforza con altrettanta intensità.

Come diversificare

La domanda che il trader intenzionato a diversificare si pone è: come diversifico? Come compongo il portafoglio? La scelta, come facilmente intuibile, è una scelta di valute. La regola aurea, almeno per i diversificatori “hard”, consiste nel mantenersi entro la quota del 15-20% per ogni valuta.

L’ideale è investire in valute rifugio in una misura superiore alla quota destinata alle altre valute. Queste ultime, infatti, sono funzionali al guadagno a breve e medio termine e quindi anche alla speculazione. Le prime, di contro, fungono da paracadute.

Nel caso in cui una delle valute da speculazione venga sopraffatta dal mercato, e inizi a indebolirsi in modo vistoso, gli investitori la venderanno in massa e acquisteranno le valute ritenute più solide, le valute rifugio appunto. Tra queste spicca il franco svizzero ma anche, nonostante tutte le criticità dell’Europa, l’euro.

Un esempio

Una case history molto utile per capire il meccanismo della diversificazione ha avuto luogo in questo 2014. A inizio anno, gli Usa hanno annunciato il tapering, ossia il rallentamento del Quantitative Easing. In estrema sintesi, il mercato globale – a trazione dollaro – ha smesso di essere inondato di denaro.

La conseguenza di tutto ciò è stata la fuga degli investitori americani dai paesi emergenti. Questi hanno subito un effetto domino che si è concluso con una estrema svalutazione delle valute locali. Come hanno reagito i trader? Vendendo le “monete emergenti” e acquistano euro, franchi svizzeri, dollari stessi.

Chi ha affrontato quella situazione con un portafoglio diversificato ha limitato i danni. Il resto ha subito l’impatto della crisi monetaria.

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