Come calcolare il rendimento degli ETF

Come si calcola il rendimento di un ETF e come si scopre se quel titolo conviene o meno? In questa guida pratica vediamo come funziona e come calcolare il rendimento caso per caso.

Come si calcola

Per calcolare il rendimento reale di un ETF, devi tenere conto delle commissioni. Anche se un ETF non ha commissioni di apertura e di chiusura, per andare sul sicuro, si utilizzano i fondi di ETF o i CFD e questi strumenti hanno dei costi.

Tra le spese, sarà anche necessario contare le tasse alla fine e le eventuali percentuali che se ne vanno quando si va a negoziare il titolo. Dal lato dei guadagni, invece, si deve vedere la differenza tra il valore di acquisto e quello di vendita, oltre alla differenza tra valore dell’ETF e benchmark di riferimento.

Tutte queste cose vanno viste di partenza, cioè ancora non stiamo facendo riferimento al titolo o all’indice sottostante all’ETF.

Come si valuta un ETF

Ora, si passa alle valutazioni vere e proprie. L’ETF a cosa fa riferimento? A una moneta, a un indice, al PIL di uno Stato? Qualunque cosa sia, quel titolo va comunque valutato su grafico e dovranno esserci le analisi di rito per poter vedere, come qualsiasi titolo, se conviene o no.

Questi calcoli sono abbastanza facili da fare se si hanno già alcune competenze, ovvero quelle necessarie per investire in titoli volatili in genere. Ricorda che alcuni titoli hanno un tempo limitato, mentre per altri i tempi sono più lunghi, soprattutto quando si tratta di investimenti tramite fondo.

In questo caso, ai costi andranno aggiunte eventuali commissioni annuali per poter ottenere il massimo dal tuo investimento. Non ti resta che scoprire se i tuoi ETF sono davvero convenienti, oppure se è il caso di cambiare investimento per evitare ulteriori perdite. Buona fortuna!