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Cosa studiare all’università se si vuole diventare investitori Forex

Forex e universitàIl primo compito del trader è quello di formarsi e aggiornarsi continuamente. E’ comunque indubbio che anche solo per iniziare sia necessario avere con sé un bagaglio di nozioni importanti. Esistono libri, tutorial su internet e altro ancora. Ciò che manca è una “università del forex“, ossia un percorso formativo accademico che prepari al trading. Questa affermazione è vera solo a metà. Ecco perché.

Il forex all’università

La facoltà più vicina al forex, almeno dal punto di vista contenutistico, è economia. Questa distanza tra la materia “economia” e la materia “forex” è però aleatorio: le facoltà sono dei grossi contenitori, sicché è più utile discutere sulle singole discipline. Ecco quelle che possono fornire basi per il forex.

Politica economica. Conoscere la politica economica vuol dire conoscere tutti quei fattori che possono influenzare il forex. Insomma, l’intera disciplina parla dei market mover, funzionali all’analisi fondamentale.

In particolare una delle sue branche, la politica monetaria, è utile a comprendere come l’aggregato monetario possa essere influenzato dalle scelte politiche, e a sua volta influisca sul mercato valutario.

Economia politica. Rispetto alla politica economica, agisce a livello micro, ossia analizza il comportamento dei vari agenti economici nel sistema reale. Nozioni che all’apparenza non servono ma che si rivelano utili perché aiutano a capire come agiscono gli investitori, se si ammette l’assioma che gli investitori si comportano in modo razionale, come agenti “normali”.

La vera formazione

L’università non può fornire le competenze per partecipare con profitto al forex. Fornisce però l’humus nozionistico necessario a potersi formare – in altra sede – in modo più semplice.

Il trader acquisisce la vera formazione sul campo, magari attraverso le demo forex (giusto per non perdere denaro durante il percorso di allenamento). E’ importantissimo, ovviamente, formarsi attraverso i testi che parlano del mercato valutario. Sono davvero tanti, l’unico problema è la lingua: i più utili sono solo in inglese.

Apportano un certo contributo anche le testimonianze dei trader, presenti molto su internet. Anzi, alcuni broker puntano sull’aspetto social – vedi eToro – che cercano di creare una comunità di trader, i quali si scambiano strategie e commento.

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