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I bitcoin sono illegali in italia?

Bitcoin moneta illegale?I bitcoin sono attualmente al centro di un dibattito molto acceso. Per molti rappresentano la nuova frontiera degli scambi commerciali, per altri rappresentano una pericolosa deriva.

Alcuni, infine, pensano che siano illegali. Quest’ultimo punto, in particolare, ha risvolti inquietanti, dato che anche nel nostro paese sono in molti ad averci investito.

Bitcoin e normative

I bitcoin sono un fenomeno relativamente nuovo. Lo è, certamente, se si prende in considerazione non la sua nascita ma l’esplosiva diffusione in tutto il mondo.

Il legislatore in genere arriva tardi, a prescindere dal paese; quando i fenomeni sono digitali e repentini, il ritardo addirittura si accumula.

Ciononostante, ogni paese sta affrontando il tema – sempre dal punto di vista normativo – in modo diverso. Gli Stati Uniti, per esempio, stanno portando avanti un discorso interessante: allineare il bitcoin ai beni e alle azioni, e dunque tassarli come tali.

In Italia, la situazione è molto ambigua. Non esiste nessuna legge, quindi in teoria non esistono tasse. E’ possibile però considerarli investimento dall’estero, dunque auto-imporsi una tassazione – previa compilazione modulo RW.

Bitcoin e illegalità

Pur essendo legale ovunque, i bitcoin possono “godere” di profili di illegalità. Ovviamente, dipende sì dallo strumento (e dalle sua caratteristiche) ma soprattutto da chi la usa. E’ però innegabile che il sistema abbia dei buchi, dai quali possono inserirsi utenti con intenzioni potenzialmente illegali.

Il primo caso è dato da coloro che, riunendosi e scavalcando le regole, riescono a “minare” bitcoin a una velocità e, soprattutto, in una quantità superiore alla soglia limite. Ciò può accadere quando a un gruppo di “minatori” (i gruppi sono considerati leciti) si aggiunge un gruppo di hacker in grado di bucare il sistema.

Il rischio è l’accentramento di bitcoin in alcuni gruppi. Se questi hanno più bitcoin di quanto potrebbero avere, acquisiscono forza contrattuale rispetto agli altri possessori e possono porsi a ente – illecito – di regolazione. Questo è pericolo ma soprattutto contro il principio base: il decentramento.

Il secondo profilo di illegalità è rappresentato dal rischio riciclaggio. Il sistema dei bitcoin possono essere utilizzati per riciclare denaro. La moneta virtuale è infatti l’ideale per chi vuole mantenere l’anonimato – come i “riciclatori” – grazie alle sue caratteristiche di irrintracciabilità.

La case history più emblematica è quella che ha per protagonista la Banca Popolare Cinese. Questa ne ha vietato l’utilizzo alle banche commerciali e alle istituzioni proprio per il rischio riciclaggio e per la possibilità che le mafie asiatiche si inseriscano.

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