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Meglio investire in petrolio o in forex? Le differenze

Forex, vs petrolio, dove investire?Il forex è senz’altro uno dei mercati che offre le opportunità maggiori. Alcuni trader, però, preferiscono investire non in un asset variabile come la valute, ma in uno ben più stabile e prevedibile come le commodities. Tra queste, spicca il petrolio. A suo modo, il petrolio è tra gli asset che più si avvicina a quelli tipici del forex. Ecco perché.

Forex e petrolio, i punti di contatto

Petrolio e forex dovrebbero essere considerati agli antipodi. Eppure hanno molti punti in comune. Si può affermare, infatti, che il petrolio è l’asset – tra le commodities – più volatile di tutti. Non lo è, ovviamente per una questione di struttura, bensì per una questione politica.

I maggiori esportatori di petrolio sono paesi che soffrono spesso di crisi sociali e politici. Tutta la zona del Medioriente, per esempio, è altamente instabile, e così anche quella del Magreb. E’ palese come questi tumulti riescano a esercitare un impatto sul mercato, principalmente diffondendo insicurezza.

I motivi sono diversi, ma il risultato è identico. Anche nel forex persiste una situazione di perenne volatilità, ma ciò non dipende da questioni socio-politiche, bensì da elementi strutturali (dipendenza da parametri microeconomici e macroeconomici).

Perché investire nel petrolio

Uno dei motivi per investire nel petrolio è proprio la sua volatilità. Volatilità che è comunque molto leggibile. Dal momento che la “leva” principale è dettata dallo scenario socio-politico, è sufficiente informarsi sulla politica estera – e produrre interpretazioni significative – sugli eventi di questo tipo.

Il petrolio è un asset fondamentale perché da la cifra della salute del mercato. Quando le quotazioni del petrolio salgono, il mercato è in sofferenza e in generale rappresenta un segnale negativo per il mercato.

Attualmente, il petrolo si aggira intorno a 105-107 dollari al barile. La variabilità è alta, ma solo se consideriamo gli ultimi sei anni. Si va da un minimo del 2009 di 37 dollari al barile e un massimo di 147 dollari nel 2008 (prima della crisi).

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