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Perché gli indici di disoccupazione segnano il forex così tanto?

Disoccupazione e forexUn market mover potente è sicuramente il dato (o meglio, i dati) sulla disoccupazione. Ogni qualvolta vengono comunicati, il forex rischia di subire stravolgimenti. In genere, rappresentano uno dei focus dell’analisi fondamentale. Di seguito, una panoramica del rapporto tra indici di disoccupazione e forex.

Cosa ci dicono gli indici di disoccupazione

Come facilmente intuibile, gli indici di disoccupazione ci informano sulla quantità di disoccupati. In verità, leggere il dato è un po’ più complicato di quanto sembri. Innanzitutto, l’indice esprime una percentuale.

In secondo luogo, questa percentuale non si basa sul totale della popolazione, bensì sulle persone tra i 16 e i 65 anni che si dichiarano disponibili all’attività lavorativa.

Questo metodo di calcolo pone in essere alcune distorsioni. Quella più grande è rappresentata dal fatto che l’indice non considera gli “scoraggiati”, ossia coloro che hanno smesso di cercare lavoro perché hanno “gettato la spugna”. Questi, infatti, non vengono inseriti nella base a partire dalla quale si ricava la percentuale di disoccupati.

Disoccupazione e forex

Perché i dati sulla disoccupazione sono importanti per il forex? La risposta è intuitiva. Semplicemente, annunciano l’eventuale intervento delle autorità economiche. Intervento che, in base ai margini di manovra dei policy maker, impatta più o meno pesantemente sul mercato valutario.

Se i disoccupati aumentano, è probabile che chi di dovere voglia procedere con misure espansive. Dunque, è probabile un taglio dei tassi di interesse o, addirittura, un allentamento monetario (vedi Quantitative Easing). In questo caso, è prevedibile – almeno in linea teorica – che la valuta corrispondenta perda valore.

Nella pratica, questo meccanismo spesso si rivela fallace. A dati pessimi sulla disoccupazione potrebbe non seguire, in ultima istanza, un percorso di indebolimento della moneta. Moltodipende, tra le altre cose, dalla struttura della banca centrale.

Se è strutturalmente poco interventista, come la Bce, le misure di polica monetaria espansiva saranno efficaci fino a un certo punto. E’ quanto sta accadendo in Europa in questo periodo: la disoccupazione cresce, ma l’euro rimane forte.

Molti, quindi, guardano con maggiore interesse alla disoccupazione negli Stati Uniti. In questo senso, è da tenere d’occhio le conferenze sul Non Farm Payrolls che si tengono agli venerdì del mese alle 14.30 (ora italiana).

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