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Tutto su New York: la piazza prediletta del Forex

 dollaroIl dollaro è sinonimo di denaro. E’ sufficiente questa affermazione per dare un’idea dell’importanza della valuta statunitense in tutti gli ambiti della finanza speculativa e quindi anche nel Forex.

Un altro dato indicativo è la preponderanza del dollaro negli investimenti finanziari. Il 90% di questi è infatti realizzato proprio nella valuta di Washington.

Molte economie emergenti, inoltre, ancorano la propria moneta al dollaro, e in passato anche economie consolidate – pensiamo solo all’Argentina – hanno scelto questa strada.

Certo, negli ultimi dodici anni abbiamo assistito a una consistente perdita di reputazione – causata dall’attacco alle Torri Gemelle e alla crisi economica – ma la sensazione è che il dollaro possa mantenere il primato anche nei prossimi decenni, almeno fintantoché altre valute “continentali” come lo Yuan e l’Euro non riusciranno a offrire di meglio.

Non è un caso, quindi, che i tre cambi valutari più consistenti nel Forex abbiano il dollaro come protagonista.

Orari

Il problema del dollaro rispetto al Forex è rappresentato dal fuso orario. Certo, il Forex Exchange Market non conosce confini, nemmeno di natura “oraria”, ma è ovvio quanto gli scambi possano essere influenzati dai normali scambi azionari e, in generale, da ciò che accade durante la giornata.

Wall Street apre alle 14 e chiude alle 23, ora italiana. Dunque le fasce su cui fare riferimento, e nelle quale si realizzano gli affari più redditizi, sono quelle caratterizzate dall’intersezione tra l’orario americano e quello europeo. In soldoni, il consiglio è quello di operare dalle 14 alle 18. Le intersezioni con le piazze asiatiche sono praticamente nulle, se si esclude quella australiana, che comunque offre un traffico molto contenuto.

 

La dinamica delle coppie

Le coppie che vedono come protagonista il dollaro sono, in ordine di importanza: EUR/USD (euro-dollaro statunitense), GBP/USD (sterlina britannica-dollaro statunitense), USD/JPY (dollaro statunitense-yen giapponese).

La coppia EUR/USD è volatile ma fino a un certo punto, visto che la divisa europea è generalmente rigida a causa dell’impossibilità, da parte della Bce, di mettere in campo strumenti di politica monetaria aggressivi (a differenza di Stati Uniti e Giappone). Gli scambi, vista l’importanza tanto del dollaro quanto dell’euro, sono comunque frenetici. Il picco è apprezzabile intorno alle ore 15, quando sia le piazze europee che quelle americane sono attive.

La coppia GBP/USD è la più volatile di tutte perché entrambe le divise sono suscettibili alle politiche monetarie, spesso espansive, dei rispettivi policy maker. In genere, si registra una volatilità mediamente superiore del 20% rispetto alla coppia precedente. Ad ogni modo, il picco si posiziona anche qui alle ore 15. Si apprezzano, inoltre, avvii di settimana insolitamente lenti.

La coppia USD/JPY è poco volatile, soprattutto a causa dell’interventismo della Bank of Japan, che si inserisce quando le divise oltrepassano un certo numero di pipe (lo scopo è quello di non compromettere le performance commerciali). L’andamento è piuttosto piatto ma qualche scossone si verifica intorno al primo pomeriggio europeo, sulla scorta degli scambi frenetici della coppie del Vecchio Continente.

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