I Bond che si riferiscono ai Paesi emergenti possono essere un po’ difficili da trattare sul mercato, soprattutto se non si è molto esperti. Ecco quali sono i problemi relativi a questi Bond e perché sarebbe meglio lasciar perdere.
Le problematiche
I Bond dei Paesi emergenti non sono semplici da gestire come investimento. I titoli di Paesi emergenti, in genere, sono molto rischiosi e i Bond, ovviamente, fanno parte di questi titoli. In compenso, i rendimenti sono davvero elevatissimi. Il rischio di perdere l’intero capitale investito resta. Cosa fare e come esporsi?
Il primo problema è proprio il rischio. Questi titoli sono in grado di offrire più del 5% di rendimento in uno o più anni, ma è difficile prevedere se questo denaro tornerà davvero. In più, il rendimento ottenuto può essere portato via dal tasso di cambio non vantaggioso.
I rendimenti sono espressi in dollari, che vanno convertiti in Euro e sui quali grava la tassazione più alta per l’Italia, ovvero quella del 20%. Infine, è necessario avere molta esperienza prima di azzardarsi con questi investimenti.
Sarà necessario prevedere con attenzione quali saranno i cambiamenti intorno a questi mercati, per capire quali sono quelli in crescita e dove non conviene investire, perché non ci sono le condizioni che consentano al Paese di ottemperare al proprio debito.
Bond sì e Bond no
Per scegliere se investire nei Bond e come, è necessario valutare ogni singolo passo e bisogna avere la giusta esperienza per farlo. Se ci sono queste credenziali, allora i Bond possono essere un’ottima alternativa rispetto ai mercati più forti, ma anche più inflazionati.
Altrimenti, meglio pensare a operazioni più sicure e più redditizie, magari sfruttando l’analisi tecnica per ottenere guadagni più certi senza troppi imprevisti. Per esempio, si può puntare sulle opzioni binarie, oppure sugli ETF, che presentano un margine maggiore.